LE TENTAZIONI DI KRAUSE, DALLA VICE PRESIDENZA BUFFON ALL'UOMO FORTE DONNA

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(Gmajo) – Non ci sono particolari sbuffi da segnalare in merito alle anelate conferme del “campo largo”: nei corridoi di Alcatraz si sussurra di un pres piuttosto sfuggente con i più diretti collaboratori, nonostante il suo iper-attivismo: il patron, infatti, non si è fatto mancare le ultime due importanti vittorie, il perentorio 4-0 sul Lecco, che ha spazzato via tutti i patemi, direi un attimino ingiustificati, dei tanti uomini di poca fede, timorosi di un patatrac finale (con conseguenze letali anche per il futuro), e lo 0-3 sul Tavagnacco della Femminile, che peraltro non garantisce ancora che si possa saldare immediatamente il debito della retrocessione scorsa perché, anche se Mister Colantuono ha centrato la nona gara vinta consecutiva, anche le altre non mollano ed è dura conquistare anche il solo secondo posto con vista spareggio. Magari se ne saprà di più dopo lo scontro diretto Ternana-Cesena di mercoledì…

Se sulla femminile è ancora tutto in alto mare, sulla maschile, invece, l’ultimo successo ha in pratica di fatto garantito la prossima partecipazione alla serie A del Parma che potrebbe, in caso di un concorso di coincidenze coincidenti, persino festeggiare la promozione con una vittoria sul derelitto Bari (che a propria volta in un clima ostile cerca di salvare il salvabile, ossia la categoria, nonostante la caduta a precipizio). Tutto l’armamentario cui di solito si ricorre in questi casi, viene tirato a mano anche a Bari, in silenzio stampa e ritiro. I nostri old Boys, che si accingono in treno a raggiungere la Puglia, per una folle 48 ore no stop, dicono che saranno osservati con simpatia dai tifosi locali (c’è persino chi dice che ci sia un’amicizia che possa sfociare in un gemellaggio), ma non bisognerà far troppo i fenomeni visto il clima esattamente opposto.

Con la tranquillità della Seria A già in tasca, KK può tranquillamente sfogliare la margherita del futuro ponderando se dare fiducia a chi l’ha guadagnata col proprio duro lavoro dietro la scrivania, o se farsi prendere la mano ed aggiungere ulteriori tasselli ad una organizzazione comunque già complessa (come evidenziato anche nei bilanci alla voce costo del lavoro).

E così se da una parte Luca Ampollini era stato il primo – sfidando il rischio della figura barbina, smentendo un mostro sacro come Di Marzio – a chiudere la pista Cherubini, la cui rivoluzione avrebbe comportato l’unificazione sotto un solo “uomo forte” del potere attualmente bipartito tra i due managing director (Vaeyens, sport; Martines, corporate) e ad aprire alla conferma del leader del campo largo il diesse Mauro Pederzoli (al destino del quale sarebbero attaccati anche i due Notari e il ds delle femminili Aurelio), il cui contratto è “alla firma” da alcune settimane, dall’altra parte lo stesso Ampollini, giovedì scorso a “Calcio & Calcio” se n’è uscito con un’altra bomba, ossia quella del ritorno di Gigi Buffon, in una ipotetica posizione di vice presidente.

 

Gigione, oggi, è stato protagonista di una intervista-camminata di Sandro Piovani pubblicata sulla Gazzetta di Parma e realizzata in occasione del contenitore sul Centenario del Tardini che sta andando in onda su 12 Tv Parma: traspare, in effetti, una certa voglia e nostalgia di Parma, la stessa che lo aveva portato ad accettare pochi anni fa di chiudere la propria carriera da calciatore là dove l’aveva iniziata, ossia qua. Nello stesso tempo quando era approdato in azzurro come Capo Delegazione c’era ancora, come Ct, il suo Mancini, prima del clamoroso abbandono, mentre oggi c’è Spalletti: insomma un ambiente differente da quello che si era prefigurato. In più, dettaglio non da poco, Buffon ha trascorsi importanti anche alla Juventus, che a propria volta potrebbero accoglierlo nella propria grande famiglia, anche se, ad oggi, il discorso sembra prematuro.

Issare bandiere, al fine che sventolino a pro dei tifosi, è uno degli esercizi più diffusi nel calcio, e, nel nostro piccolo, ne sappiamo qualcosa anche a Parma, dove abbiamo collezionato alcuni “ambassador” più che dirigenti realmente “operativi” come auspicato, per sé stesso, da Buffon, desideroso, secondo Ampollini, di rivivere la quotidianità. Abbiamo avuto, col Nuovo Inizio, Nevio Scala “presidente”, anche se forse sarebbe stato meglio aggiungergli, a fianco, la qualifica “onorario”, poiché non è stato molto Boniperti; sempre ai Magnifici 7 della Fenice, dobbiamo il contratto a tempo indeterminato tutt’ora in essere di Alessandro Lucarelli, il quale desiderava diventare direttore sportivo, aveva iniziato un percorso come vice Carli, ma poi, con la gestione Krause gli è stata ritagliata la (inedita) posizione professionale di Direttore Area Prestiti, che gli sta facendo vivere sì la quotidianità, in giro in lungo e in largo sui campi di gioco, ma ben lontano dalla stanza dei bottoni e dai tifosi che lo amano…

Per tacere di Hernan Crespo, a propria volta molto amato alle nostre latitudini, anche per via del famoso gol definitivo alla Juve, ma tenuto a debita distanza perché come allenatore (sia pure delle giovanili) poteva dar fastidio a chi sedeva sulla panchina della prima squadra, mentre come ambasciatore del Parma nel mondo non ricordo bene che meriti potergli attribuire…

Indubbiamente per il presidente la possibilità di avere di nuovo sul suo libro paga il nome aureo di Buffon non potrebbe che fargli piacere, anche per via delle tante foto assieme da poter far scattare, anche se, a proposito di libro paga, uno dei segreti del Parma Calcio leggermente più gestibile nel conto economico dell’ultimo bilancio, sta proprio nel taglio del costo del portiere e di Franco Vazquez.

Vedremo, dunque, come andrà a finire la cosa, anche se dubito che possa essere proprio Gigi l’uomo forte di riferimento con in mano tutta la gestione operativa del club: certo, Buffon è un’azienda nell’azienda, ma lo stesso Maldini, ad esempio, prima di avere un incarico di un certo tipo al Milan aveva fatto scuola guida…

E poi, nelle ultime ore, (sarà la primavera…), si è diffuso uno zefiro molto interessante, quello secondo cui il presidente starebbe seriamente pensando di inserire, nel ruolo di uomo-forte, una donna. Idea suggestiva ed abbastanza ben ritagliata sul credo di KK, paladino della inclusività e delle pari opportunità

Il modello di riferimento – anche se non è lei direttamente – sarebbe Lina Souloukou che, alla Roma (di proprietà americana), ricopre la posizione di amministratore delegato (in inglese CEO, ovvero Chief Executive Officer), che in precedenza aveva all'Olympiakos. Donna molto rispettata all'interno del mondo del calcio fa parte dell'Executive Board dell'Eca (acronimo dell’Associazione dei club europei, organismo che rappresenta le società calcistiche a livello europeo) e tra l’altro avrà anche il compito di supervisionare il nuovo progetto relativo allo stadio che la Roma sta portando avanti. Insomma, come detto non è lei, ma l’identikit corrisponde… Gabriele Majo

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