Un Tchaouna da 'big' non basta a una discreta Salernitana sconfitta dall'Atalanta.

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FIORILLO 6: gara di ordinaria amministrazione per un’ora, poi comincia la vita dura quando l’Atalanta preme il piede sull’acceleratore. Poco può sulla zampata ravvicinata di Scamacca, mentre qualcosa potrebbe forse opporre sul tiro improvviso ma non molto angolato di Koopmeiners. Poco dopo, però, è reattivo sul colpo di testa da pochi passi di Lookman.

PASALIDIS 5,5: inizio di gara attento nel presidio dei sedici metri, sia palla a terra che nel gioco aereo. Prima disattenzione quando si lascia beffare dal taglio di Lookman che non trova lo specchio della porta da ottima posizione. Quando il nigeriano gioca senza palla e gli prende qualche metro per puntarlo son dolori, ma tiene botta e non si disunisce, come testimonia il tackle che impedisce al rivale di incunearsi in area. Non disdegna di far sentire i tacchetti all’insidioso avversario, guadagnando un giallo che gli toglie un po’ di serenità e suggerisce a Colantuono di sostituirlo con l’ingresso di 46′ PELLEGRINO 5,5: il tempo di prendere confidenza con il match e viene sovrastato di testa da Pasalic che serve l’assist per la rete del pari siglata da Scamacca. Ci mette il massimo impegno ma sul suo versante l’Atalanta spinge con continuità e non sempre trova la giusta opposizione.

FAZIO 5,5: gli tocca il forte e spigoloso Scamacca e ad inizio gara si fa rispettare con fisicità ed esperienza. Il centravanti gli sfugge una volta all’interno dell’area ma rimedia Pirola. Concentrato e scaltro, rappresenta una sorta di muro insuperabile, neutralizzando dapprima l’insidioso cross di Lookman, poi svettando di testa su un paio di traversoni degli ospiti. La musica cambia anche per lui nella ripresa, prima disorientato sulla serpentina con tiro di Lookman, poi presidiando in maniera incerta il cuore dell’area sulla giocata vincente del centravanti orobico.

PIROLA 5,5: Miranchuk arretra spesso tra le linee e regala pochi punti di riferimento, ma è aggressivo e tignoso appena l’attaccante nerazzurro si alza. Decisiva la sua deviazione in corner sul tiro a botta sicura di Scamacca. Tutto procede in relativa tranquillità ma viene bruciato dalla zampata di Scamacca che regala il pari ai suoi. Poi riprende la sua onesta e combattiva partita, contaminata da un’unica ma decisiva incertezza.

SAMBIA 6: servito bene nel corridoio da Ikwuemesi, raggiunge il fondo ma è impreciso al cross. Si ripete pochi minuti dopo, la rifinitura è migliore ma non trova compagni a riempire l’area atalantina. E’ vivo e desideroso di mettersi in mostra, cercando di sorprendere gli avversari con un inserimento centrale su un’azione di rimessa. Appena può, prova a spingere con la sua falcata sia lungolinea, sia sterzando centralmente, senza smarrire disciplina tattica in fase difensiva. E’ presente, si propone spingendo con palla al piede e guadagnando punizioni in uscita, reattivo anche in fase difensiva in chiusura. Gara contaminata dalla disattenzione che, insieme a Pellegrino, consente a Pasalic di saltare indisturbato e regalare l’assist a Scamacca che riporta in parità il match. Con la squadra in svantaggio, Colantuono prova ad intensificare la spinta a destra e inserisce 69′ ZANOLI 6: l’inerzia della gara è cambiata, cerca di essere attento in fase difensiva , si propone a destra in qualche circostanza senza produrre spunti particolarmente significativi.

COULIBALY 5,5: partita di sacrificio e pressing in fase difensiva, senza disdegnare di spingere il pallone in avanti quando la squadra riesce a rubarlo, come testimonia la controfuga con filtrante che non raggiunge di poco l’inserimento di Sambia. In fase di costruzione, al netto di una generosità che non viene mai meno, pochi lampi vengono innescati dal suo piede. Potrebbe fare molto meglio in prossimità della porta atalantina, ma cincischia e perde l’opportunità di calciare in maniera pericolosa. Il cuore non manca, le idee del precedente biennio continuano a scarseggiare.

BASIC 6: ardore e disciplina tattica in fase di filtro nei primi quarantacinque minuti, impreziositi dall’ottima verticalizzazione che attiva Vignato, il quale è abile a servire l’assist vincente a Tchaouna che porta in vantaggio la Salernitana. Quando l’Atalanta aumenta i giri del motore, lui continua a correre in tutte le zone del campo ma la circolazione qualitativa e rapida degli ospiti lo costringe spesso a girare a vuoto. Onora la gara fino al termine, ma poco può al cospetto della superiorità tecnica rivale.

BRADARIC 5,5: prestazione molto bloccata, bada più a garantire densità difensiva affiancando i tre centrali che a spingere. Ci mette gamba e concentrazione, tirando fuori un primo tempo attento e ordinato. E’ dentro la gara anche nella prima parte del secondo tempo, risultando un osso duro per Hateboer. Purtroppo è incerto nel gestire il pallone in uscita, finendo per consegnarlo a Koopmeiners, il quale dalla distanza beffa Fiorillo. Subito dopo, però, è ancora reattivo con una chiusura che interrompe la ripartenza in campo aperto degli ospiti. Prima di lasciare spazio a 78′ SFAIT S.V.

TCHAOUNA 8: sempre insidioso quando attacca la profondità ed ha la possibilità di puntare l’avversario facendo valere la qualità tecnica nell’uno contro uno, la potenza e la velocità. Realizza uno splendido gol con il suo marchio di fabbrica, ossia sterzando da destra a piede invertito e trovando, imparabilmente per Carnesecchi, il palo lontano con l’interno piatto mancino. Pochi minuti dopo s’invola sulla buona imbucata di Ikwuemesi, calcia di destro ma il pallone termina un metro lontano dal palo della porta orobica. E’ acceso e affamato, ci riprova subito ad inizio ripresa ma trova la parata di Carnesecchi. Nel finale, dal nulla inventa un’altra opportunità offensiva per i suoi, superando Djmsiti e calciando di destro leggermente alto sulla traversa.

VIGNATO 6,5: gioca da mezzala e si sacrifica molto in fase difensiva recuperando diversi palloni, ma sempre pronto a proporsi una volta riconquistata palla dalla squadra. Il suo taglio con assist vincente per Tchaouna è la sintesi di un primo tempo di grande lucidità ed efficacia. Nella ripresa cala visibilmente e lascia il posto a 69′ LEGOWSKI 5,5: corre, lotta, morde, prova qualche velleitario inserimento, ma trae poco dal cilindro nei venticinque minuti che lo vedono protagonista.

IKWUEMESI 6: prova a duettare con Tchaouna per lanciare il compagno nello spazio ma il passaggio non ha la forza giusta e risulta corto. Poi ingaggia duelli molto fisici con i centrali atalantini e si fa rispettare anche se non sempre è preciso, mettendo però lo zampino nella parte iniziale dell’azione che regala il vantaggio ai granata. Difende bene palla sulla trequarti e lancia nello spazio Tchaouna, che s’invola e calcia di poco sul fondo. Poi arretra, cerca di restare essenziale e giocare facile, in una fase in cui la Salernitana cerca di smorzare l’intensità dell’iniziativa offensiva ospite. Ad inizio ripresa difende con caparbietà un pallone a ridosso dell’area atalantina e guadagna una punizione da favorevole posizione che non viene sfruttata da Sambia. 61′ WEISSMAN 5,5: è al posto giusto al momento giusto, calcia a botta sicura ma trova il corpo di un difensore nerazzurro. Poteva fare meglio ma è anche sfortunato. Combatte fino al termine del match ma non ha altre opportunità per riscattarsi.

ALL. COLANTUONO 6: la sua squadra è a lungo ordinata e reattiva in fase difensiva, costringendo l’Atalanta a fare discreta fatica in fase di costruzione. Tchaouna e Vignato, appena la squadra ha la possibilità di distendersi in avanti, creano qualche disagio e confezionano il gol del vantaggio. Nella ripresa, Gasperini aumenta il peso offensivo dei suoi, approfitta delle abituali incertezze difensive granata e realizza un ravvicinato uno-due che mette in discesa la gara. La Salernitana soffre, però, al di là dei suddetti errori, resta in partita fino al termine, sfiorando il pari in due occasioni, prima con Weissman e poi con Tchaouna. La panchina offre poco ed i cambi non gli consentono di provarci con maggiore qualità e determinazione.

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